E finalmente anche il 4 Max Scout è entrato a far parte della magnifica famiglia dei miei "coltellazzi" con le sue caratteristiche da vero leader e strongblade.
Il coltello da chiuso da subito una sensazione di estrema forza e robustezza nonostante non sia poi così pesante come sembra dalle foto che girano sul web.
Da aperto è davvero enorme e conferma tutta la sua massiccia presenza calzando perfettamente in mano e facendo apprezzare il grip predominante delle placchette in Griv-Ex che è impossibile che scappino via dalla mano in qualsiasi situazione.
Nei prossimi giorni farò dei test d'uso di taglio in varie situazioni per capire fino in fondo le sue reali potenzialità, per adesso, ha tagliato solo formaggio ed altre cibarie con la precisione di un bisturi!!!
Parliamo subito del meccanismo di chiusura e del sistema di blocco della lama che è il famosissimo Tri-Ad-Lock progettato per il massimo sforzo d'suo senza mai perdere di solidità e senza mai disingaggiare la lama che sembra davvero essere una sorta di fulltang.
Non si percepisce la minima vibrazione o movimento, tutto è assemblato con una precisione chirurgica ed attenta.
Da nuovo si fa quasi fatica ad aprirlo, ma è una situazione temporanea, dopo solo pochi usi e quindi poche riaperture e chiusure si assesta il meccanismo che diventa morbido e fluido.
Acquistato sul sito di bjornlands che potete raggiungere cliccando QUI con consegna super rapida ed un prezzo davvero onesto.
Il coltello arriva perfettamente impacchettato in una scatola di cartone che lo protegge in aggiunta alla confezione originale di Cold Steel dove è alloggiato l'arnese avvolto da uno strato di pluriball, quindi è impossibile che si rovini anche con il corriere più spietato e distratto.
Non mi soffermerò troppo sulle caratteristiche tecniche del prodotto, per quelle vi rimando al video di Enry Garcia (cliccando QUI) dove vedrete lo stesso coltello con la finitura in teflon della lama e tutti i possibili test, io come sempre userò questo attrezzo sia nel bosco che nella vita di tutti i giorni per capire se è un arnese versatile ed utile come tutti dicono sul web.
TAGLIO DELLA CARTA
Arriva ben affilato con un evidente bisello lucido che spicca parecchio rispetto al nero della copertura che avvolge tutta la lama.
La prova di taglio sulla carta ha dato esito positivo anche se tende un pochino a strappare, è necessario dargli giusto una lucidata con lo strop per portarlo a tagliente perfetto.
Il tagliente come si può vedere sotto non è lucido, ma è fatto a macchina quindi sicuramente meno performante di quello che potremmo fare con le nostre pietre sicuramente più precise rispetto all'affilatura automatizzata che usa Cold Steel.
Questo non vuol dire che il coltello taglia male oppure non è efficace su altri tipi di taglio, anzi, è molto preciso e potente nella penetrazione sia su legno che su cordame vario, semplicemente non taglia la carta come si vede nei video sul tubo, ma questo, come dico sempre, è un fattore che non significa quasi nulla nell'uso reale.
TAGLIO DEL LEGNO
La parola d'ordine di questa coltellaccio è "CAPELLI D'ANGELO" perchè fa dei veri e propri capelli d'angelo con il legno.
Nonostante le sue generose dimensioni si riesce ad avere un'ottima qualità di taglio e precisione nella produzione di riccioli o nelle piccole lavorazioni.
Nello specifico ho usato lo strumento su ulivo molto stagionato e davvero molto duro e su del faggio, ma nei prossimi giorni lo testerò anche su castagno ed altri legni che ho nel deposito per capire se questo AUS 10 A è davvero efficace su svariati tipi di legno di varie durezze e paste.
TAGLIO SU ALTRI MATERIALI
Ho effettuato diversi tagli, circa un centinaio, su materiali come cordame vario e tessuti e devo dire che il coltello si comporta veramente bene, taglia in modo preciso e la lama scorre fluida e senza inceppamenti oppure intoppi.
Chiaramente mi sono attenuto a quello che è l'ambito del reale uso, quindi tagliando cordini di juta, canapa, del paracord di due diversi tipi di spessore, dell'intrecciato, una stringa di scarpa ed ancora della fune sottile, ovvero quello che ci potrebbe capitare di tagliare durante una normale uscita o scampagnata, ma anche in caso di campeggio dove magari abbiamo da sistemare un tirante o posizionare il tarp per la pioggia.
Ho provato anche a tagliare del cuoio perchè mi si è rotta la cintura ed ho dovuto ripararla al volo mentre stavo per uscire per andare in ufficio. Il taglio sul pellame è stato precisissimo e pulito, senza sfaccettature o fatica alcuna per il coltello.
Anche questo test è superato a pieni voti, il tagliente tiene bene e non si appanna praticamente mai, almeno in questo test di taglio casalingo ed artigianale che ho fatto.
TAGLIO DEL CIBO
Qui si apre uno specchietto molto interessante perchè questo magnifico 4 MAX SCOUT è davvero tagliente ed efficace sul cibo, in questa foto si vede come ho affettato una mela, ma nei prossimi giorni lo testerò anche su carne ed altri cibi molto più complessi come i pomodorini oppure la zucca mantovana che mette sempre alla prova le lame per la sua durezza particolare.
Inoltre non ci si deve preoccupare se i piatti del coltello si sporcano perchè, non so per merito della copertura nera, è facilissimo ripulirli ed anche lavarli, questo vuol dire che se li si userà per tagliare il pane con la mortazza e la scamorza dopo basterà davvero un goccino di acqua ed un tovagliolino oppure la maglietta (in caso estremo) per pulire il nostro coltello.
Anche lasciandolo sporco e riposto in un tovagliolo nello zaino, al rientro a casa è stato facilissimo pulirlo per riporlo in vetrina dove fa mostra di tutta la sua bellezza.
USO DEL COLTELLO NEL BOSCO
Ho testato la mia piccola bestiolina sul diversi tipi di legno che si trovano nella ridente Brianza, ma anche sul castagno della provincia lecchese, lo stesso legno che ha per decenni caratterizzato le tempre delle lame di Premana.
Vado spesso in queste zone perchè li c'è un arrotino ed Amico che vi consiglio di visitare. Ecco, va detto che la mia descrizione è realmente riduttiva in quanto credo di poter sostenere con ferma convinzione che Dario Tedeschini, in arte ARRO, sia più un artista dell'acciaio con straordinarie doti nella creazione di coltelli figli della tradizione classica delle sue zone, ma anche innovando andando a cercare geometrie sempre più solide e performanti.
Ho fatto fare da lui tutti i miei coltelli personalizzati ed anche le modifiche a quelli stock che presentavano difetti o mi risultavano scomodi.
Cliccate sul nome ARRO per visitare la sua pagina instagram!
Ma torniamo a noi, il coltello nel bosco si è comportato davvero bene, la tenuta del filo è pazzesca sia su legno verde che su quello secco e stagionato da un po', parlo ovviamente di lavori sempre di uso reale della lama, quindi zero stress test o robe simili che a mio avviso non hanno senso, per i lavori tosti davvero ci sono altri arnesi che sono molto più idonei.
Ho comunque dovuto anche preparare la legna per il la stufa di casa, almeno quella per avviarla, perchè la mia fedelissima roncola aveva il manico guasto ed era non utilizzabile, ho quindi deciso di fare i legnetti con il 4 Max Scout che era ancora zozzo dal bosco di pochi minuti prima.
La penetrazione nel legno è ottima e su dimensioni a lui congeniali è davvero performante, non disdegna insomma un po' di lavoro di fatica.
PERSONALIZZAZIONE DEL COLTELLO
Come si vede dalle foto presenti su tutto l’articolo ho tolto (cosa che faccio sempre perchè mi sta scomoda sulla presa del manico) la clip per il porto nei pantaloni. Su questo Cold Steel 4 Max Scout in particolare è veramente molto dura e poco fruibile, dovrete quindi trovare il modo di ammorbidirla oppure allargarla leggermente. Un consiglio che trovo spesso sul web, ma che non ho mai testato di persona, è quello di mettere una monetina da 1€ tra il manico e la clip così da fissare la forma più allargata, va fatto lasciandolo una notte intera in posizione.
l’altra modifica che ho fatto è quella di eliminare il gimping sulla lama, questo perchè nei lavori di taglio dove si deve sfruttare tutta la lama quei due pezzi che spuntano sono davvero scomodi e impedenti. Inoltre mi disturbano anche nelle fasi di taglio di fino o piccoli lavoretti che faccio spesso sul legno.
Questo vuol dire sicuramente perdere la possibilità di una rapida apertura ad una mano, soprattutto se sono bagnate, ma, almeno nel mio uso, non mi capita praticamente mai di doverlo fare, quindi posso pure usare due mani oppure farlo scattare tenendolo per la lama (cosa da non fare se non in caso di estrema necessità perchè è oggettivamente pericoloso!!).
- Written by: Sandro De Faveri
- Hits: 28
C'è una premessa doverosa da fare prima della stesura dell'articolo relativo alla Valchiria, ovvero che questo articolo cambierà nel tempo in base alle piccole modifiche che farò alla lama, ma soprattutto alle esperienze che farò con essa durante le quali potrò sperimentare nuovi usi e nuove tecniche che a poco a poco apprenderò.
Dal genio creativo di Dario della ARROPOINT di Margno in provincia di Lecco, è nata la bellissima lama che ho personalmente rinominato Valchiria.
Lo spessore generoso come le dimensioni le conferiscono un immagine di tutto rispetto, ma soprattutto una potenza davvero invidiabile.
Il prodotto è un coltello artigianale nato da una barra di J6 inox, le forme quelle tradizionali dei coltelli da caccia e bosco, ma lievemente rivisitate da Dario che è un artigiano che cerca sempre nuove forme e nuovi modi per promuovere il suo made in Italy in tutto il mondo.
Dal nostro incontro sono nate belle collaborazioni e lavori, io arrivo li con le richieste più assurde e lui mi realizzi i coltelli più pazzeschi di sempre.
E' stato così per la mia mannaia da 3,6kg oppure per la lima spessa 20mm dalla quale ha ricavato una bellissima lama manicata in cervo dura 65 sulla scala di RockWell!!
Insomma per questo ragazzo di montagna nulla è impossibile e tutto viene realizzato al giusto prezzo, ma soprattutto con una passione quasi sconfinata.
Valchiria è nata originariamente per la necessità di avere un coltellaccio ruspante per lo spacco della legna per la preparazione del fuoco nel bracere e nel camino di casa, ma è da subito diventata una compagna di molte avventure nel verde e nel bosco per la sua immensa versatilità.
Presenta una manicatura ridotta perchè volevo un qualcosa sul quale potessi pestare in modo gravoso con altri legni e tronchi senza che si spazzasse il manico, quindi la soluzione che abbiamo trovato è stata quella di ridurlo lasciando libero lo spazio finale prima della lama. In tutta onestà è una modifica che sto facendo su diversi coltelli che uso per lavorare perchè mi trovo meglio nell'impugnare lo strumento il posizione il più possibile prossima al tagliente, forse un'abitudine nata dall'uso dei kiridashi giapponesi che sono privi del tutto di manicatura e permettono un controllo pazzesco della lama.
Il nuovo manico è quindi stato realizzato in palissandro perchè Dario sa che a me piacciono le cose strane ed esotiche, quindi ha voluto dare un tocco di colore e di creatività. Si, per chi se lo stesse chiedendo, SI I MANICI DEI MIEI COLTELLI SONO TUTTI IN LEGNO!!! Trovo che questo materiale naturale sia perfetto da tenere in mano e semplice da asportare se si dovesse rompere per un uso errato. Inoltre presenta i segni del suo consumo in modo palese permettendo di poter definire il momento in cui sostituirlo meglio dei sintetici, che, svelo questo grande segreto al mondo, vanno comunque sostituiti, non credo esista una manicatura eterna se il coltello lo si usa davvero per i lavori nel bosco e lo si "maltratta" un pochino.
Di recente, precisamente in data 06/09/2024 ho cominciato ad immaginare a come potrebbe essere la versione Mark II della mia Valchiria e cercherò nelel prossime settimane di intensificare l'uso anche per lavori in cucina piuttosto che nel taglio puro così che il nuovo strumento che nascerà dall'uso del precedente possa essere sempre ottimo negli usi in cui eccelle, ma che possa migliorare invece in tutto ciò in cui invece adesso pecca.
Vorrei infine cercare un nuovo acciaio per il mio progetto che possa essere maggiormente performante, ho letto su google che, in questi ultimi mesi, si parla molto dell'S600 un acciaio estremamente resistente e che garantisce un ottima durata del tagliente, ma soprattutto che è temprabile a 64HRC che è una durezza pazzesca!!!
Appena pronti i primi disegni comincerò l'articolo della versione Mark II!!
USO COLTELLO PER LO SPACCO DELLA LEGNA ANCHE GROSSA
Come si può vedere nell'immagine, il coltello manicato corto mi permette di poter battere anche con forza fino alla manicatura del coltello che presenta un tang pieno e caratterizzato da soli due forellini di piccolo diametro per non inficiare la robustezza della costruzione nel suo complesso, inizialmente avevo addirittura pensato di usarlo proprio senza nessuna manicatura oppure mettendo solo del paracord, ma risultava davvero troppo scomodo.
USO COLTELLO PER LAVORI DI PRECISIONE E PICCOLI INTAGLI
Potrà sembrare inverosimile vedendo le dimensioni del coltello, che sono di 27,8 centimetri di lunghezza con un tagliente utile di ben 15,4 cm, che possa essere usato per lavoretti di fino, ovviamente limitati a quelle che sono le necessità del bosco di fare tacche oppure di processare i riccioli per il fuoco ed ancora punte o altre cose, ma lui svolge il compito con modestia e precisione come se fosse un Mora Classic N.3 (per il quale trovate l'articolo cliccandoci sopra) che nasce per queste cose.
L'uso principale, almeno il mio, è legato alla raccolta e prima sgrossatura dei bastoni che uso per fare i walkingstick ed i bastoni da passeggio che poi regalo o semplicemente tengo li da collezionare.
Non è sicuramente la lama perfetta per lo scopo, ma avere un coltello perfetto per ogni necessità vorrebbe dire portarsi un eccesivo peso durante le mie scampagnate, con la Valchiria invece riesco a raggiungere il giusto compromesso tra peso ed usabilità, forse anche in relazione del fatto che sono abituato ad usarla.
USO DEL COLTELLO NEL BOSCO
Devo ammettere che, questa lama, è la perfetta compagna per tutte le mie scampagnate nel bosco alla ricerca di legni da trasformare in bastoni da passeggio oppure da montagna.
Mi trovo spesso a lavorare quindi legno verde di castagno che solitamente è ricco di tannina e macchia mani e lame, ma questo inox si pulisce molto velocemente e con poca fatica.
Vista la sua particolare impugnatura ridotta è perfetto anche per i piccoli lavoretti per cominciare subito ad alleggerire i bastoni da corteccia e dalla lunghezza eccessiva, questo è un plus per il ritorno in quanto è possibile caricarsi meno peso sulle spalle.
Lo uso inoltre per la preparazione di esche e per i piccoli lavoretti da campo, ma anche per le fronde oppure i rovi se necessario.
Essendo un inox non teme la ruggine e lo sporco che si accumula durante le uscite, alle volte nemmeno lo pulisco per poi sistemarlo meglio e per bene al mio rientro a casa, non so perchè, ma pulire i coltelli ha sempre avuto un effetto rilassante per me, quindi mi piace farlo comodamente seduto in casa.
- Written by: Sandro De Faveri
- Hits: 32
Questo bastone è stato realizzato interamente con il coltello da campo durante una lunga giornata in montagna davanti al fuoco ed ad un dolce thè verde.
le sue caratteristiche di leggerezza e robustezza lo rendono perfetto per le passeggiate, ma anche per usarlo come sostegno per il tarp quando necessario.
la sue forme, sopratutto quella sopra l'impugnatura ricordano un po' dei funghi porcini e possono essere usate come alloggio per eventuali cordini i paracord.
In generale è uno strumento comodo e versatile.
- Written by: Sandro De Faveri
- Hits: 30
- Mora Classic N.3 il classico non si batte mai
- Bastone da passeggio in Lagestroemia
- Buck 119 modificato per essere perfetto
- Mora Companion Heavy Duty, il coltello da avere a tutti i costi
- Opinel N°08 inox inarrestabile
- Coltello Bergamasco Codega Premana
- OPINEL ANNO PER ANNO
- OPINEL 2024 CARBONE VERO
- OPINEL 2023 IL PICCOLO INOX
- Opinel 1,2
- Tascabile in D2 con lama sheepsfoot
- Uova di Natale
- Rosario etnico
- Linder in 440 inossidabile
- Leopard 170 - il piccolo tedesco senza paura