Dublino è ufficialmente la nostra prima data estera, spero la prima di una serie di tappe che ci vedranno protagonisti di un percorso di vita volto alla scoperta del mondo in tutte le sue meraviglie e sfaccettature.
Pochi giorni per il nostro viaggetto incastrato tra lavoro e desiderio, strizziamo l'occhio a tutti quelli che ritengono che una città come Dublino non possa essere visitata in poco tempo, ma, per dei sognatori come noi, è invece possibile e nelle prossime parole ed immagini mostreremo cosa abbiamo visitato ed assaggiato day by day.
Ho deciso che non pubblicherò l'articolo alla fine della nostra vacanza, ma che lo terrò invece aggiornato durante il corso della stessa così da offrire un esperienza condivisa con me e Martina che saremo i protagonisti.
Posteremo molti contenuti anche su Instagram clicca QUI e seguici nei nostri viaggi.
Foto emblematica della vacanza è indiscutibilmente questa:
15.10.2021
Partenza da Malpensa ore 18.20 ed arrivo a Dublino alle 19.45 ora locale
Appena arrivati a Dublino ci siamo subito imbattuti in due ragazzi italiani che lavorano come camerieri in città.
Siamo poi saliti sul 41c per andare in centro dove ci aspettava la movida serale tipica della zona di Temple Bar ed il leggendario fish and chips gustato a lato della strada in tarda ora.
Finita la cena tutt'altro che leggera abbiamo fatto quattro passi alla ricerca di un Pub dove poter gustare la prima Guinness del weekend.
Abbiamo trovato un grazioso localino caratteristico dopo essere stati rimbalzati da almeno altri 7 locali... Ebbene si, a Dublino moltissimi PUB chiudono prestissimo.
Abbiamo alloggiato al Temple Bar Hotel, proprio in feelstreet sulla movida serale più trasgressiva della città, a meno di 20 metri da noi avevamo Il famoso Hard Rock e poco più avanti, fatta ancora qualche decina di metri il caratteristico Temple Bar, uno dei pub più blasonati dell'isola intera.
Si trova spesso coda per accedere ai locali nonostante ce ne siano davvero moltissimi, impossibile restare senza una buona Guinness fresca!!!
16.10.2021
Il programma della giornata è molto fitto e quindi, da bravi turisti ci siamo alzati presto e siamo usciti alla scoperta di Dublino... Scoperta fatta subito... Dublino vive dalle 11 del mattino in poi, prima di quell'orario è difficile trovare un bar oppure un posto dove fare colazione.
Abbiamo però trovato un minimarket con bar annesso dove ci siamo fermati per prendere una brioches, un caffè ed un bagle farcito con pollo al curry, insalata e pomodoro a fette.
Al nostro fianco le persone del posto, credo lavoratori, bevevano succhi energetici e mangiavano panini oppure pollo fritto con caffè da mezzo litro e beveroni caldi di vario tipo.
Ne ho letto uno dal menù, un intruglio a base di latte e miele con dentro curry ed altre cose molto lontane dai tipici sapori che noi italiani viviamo a colazione dentro al bar.
Questo ha dato a me e Martina diversi spunti di riflessione non solo sulle differenze, ma anche sullo stile di vita e le abitudini di questo popolo di cittadini isolani.
Dublino è indiscutibilmente una città eclettica dove l'espressione libera del singolo può trasparire pura e senza nessun limite di sorta o dato da quello o l'altro che guardano sottecchi il diverso da loro.
Questa caratteristica è stata da noi subito amata ed apprezzata, forse anche perché veniamo da un paese bigotto dove l'immagine vale più della sostanza, a Dublino sembra invece essere tutto al contrario.
Ore 09.30 del mattino, che per gli autoctoni è praticamente l'equivalente della nostra "alba", ci siamo recati in visita al Trinity College, un complesso immenso dove studenti universitari studiano ancora oggi e vivono per intero gli spazi, compresi i prati all'aperto dove sono stati installati dei Gazebo che fungono da zone studio, non bellissimi da vedere, anzi, direi fuori contesto, ma sicuramente pratici ed apprezzati per combattere la diffusione del Covid19.
All'interno del College è possibile visitare la Long room ovvero una magnifica biblioteca su più livelli realizzata interamente in legno di quercia. Al suo interno sono custoditi libri antichissimi rilegati con corde di cotone ingiallito per tenerli insieme. Gli operatori fanno un costante lavoro di restauro e manutenzione per combattere l'inevitabile tempo che passa.
Poco più avanti si passa per la stanza della teca dove è custodito il book of keels, un libro estremamente antico realizzato completamente a mano da una schiera di persone con diverse specializzazioni, sono stati impiegati addirittura degli esperti di miniature.
E' interessante capire come venivano realizzati i differenti inchiostri che compongo le parole del libro, ma anche vedere la calligrafia e la rilegatura di pelle e fili di cotone.
Molly Malone ed il suo abbondante e generoso seno troneggiano nel marciapiede di Suffolk street dove, se sarete fortunati come noi, potrete sentire le guide turistiche intonare una porzione di canzone, che è poi l'inno non ufficiale della città di Dublino, intonata a suo tempo dalla bella Molly pescivendola di mestiere e divenuta un simbolo inconfondibile della città.
La traduzione del testo recita così:
Nella bella città di Dublino,
dove le ragazze sono così carine
vidi per la prima volta la dolce Molly Malone
che portava il suo carretto,
per strade strette e larghe
gridando "vongole e cozze vive!
Traduzione presa da Wikipedia
E' interessante vedere come la statua attiri masse di persone, ad una prima occhiata non è così interessante, ma nel contempo ha una capacità magnetica di infondere tranquillità e felicità, forse il tutto è in qualche modo favorito dai canti gaelici che si sentono nelle vicinanze, è sicuramente un'esperienza da provare più che da descrivere o leggere.
Personalmente adoro questa statua ed il suo significato, una donna pescivendola e prostituta che non aveva timore di mostrare il suo seno per procacciare i soldi necessari per vivere e mantenere forse una famiglia.
Lo trovo un simbolo di tutte le rinunce e le fatiche che le donne hanno dovuto affrontare nella storia facendo spesso lavori umilianti o dovendo vendere il loro corpo per sopravvivere. Evoluto quel popolo che non vede solo una "puttana pescivendola", ma una donna di carattere, evoluto l'osservatore che ne sa carpire il significato dietro l'immagine. Il desiderio è quello che evolva anche il pensiero comune e finalmente non si debba più sentir parlare di uomo e donna, ma solo di persone.
È facilissimo trovare un Pub dove poter assaggiare la tipica irish breakfast.
Sostanziosa ed abbondante da un apporto sufficiente ad affrontare una giornata a piedi per tutta la città. Non aspettiamoci di trovare cornetti caldi o colazioni dolci che, almeno per noi italiani, sono il classico prodotto consumato.
St Stephen Green ovvero il parco più frequentato di Dublino. Passeggiare tra le foglie in autunno è magico un po' in tutto il mondo, ma in questo parco, almeno per noi, è stato in qualche modo come camminare nel giardino di casa a piedi scalzi, siamo tornati in qualche modo piccini.
Nel pomeriggi abbiamo visitato la Christ Church Catedral imponente e gotica.
La visita serale alla Guinness Store House è stata magnifica e ricca di informazioni su come mister Guinness sia riuscito a mettere in piedi un impero da una fabbrica precedentemente in fallimento.
Storia ricca di dettagli come il contratto di locazione per novemila anni a prezzo fisso, una trovata a di poco geniale, il povero locatore si starà mangiando le mani adesso, fino ad arrivare al tempo attuale con la proposta dei prodotti rinnovata ed ampliata e ricca di nuove birre trovabili sull'isola.
È possibile vedere la celebre "botte" gigante vincitrice anche di un world Guinness record nel passato.
Alla fine di tutta la gita, quasi naturalmente, in un crescendo di informazioni ed emozioni, si arriva al gravity bar dove si può assaporare una gustosa Guinness vedendo tutta Dublino dai vetri a tutta altezza.
Finite le emozioni della fabbrica siamo scappati verso casa sotto una pioggia insistente, ma non proibitiva e ci siamo imbattuti in un ristorante italiano tipico.... Tipico come è tipica la carbonara con i funghi... Non aggiungo altri commenti in merito, ma da Romano vi sconsiglio di andare!!!
17.10.2021
Passeggiando un pochino a casaccio per le vie della città facendo quello che chiamiamo "un giro in giro" ci siamo imbattuti nel quartiere medievale caratterizzato da moltissimi caseggiati costruiti con mattoni rossi.
È interessante questa parte della città sicuramente più datata ed anche caratteristica, ma tranquilla e vivibile rispetto al caos del centro di Temple Bar che invece è un quartiere vivo e ricco di locali.
Il Dublin castle è stata forse la delusione più grande perché era in buona parte impacchettato per i lavori di ristrutturazione e sistemazione.
St Patrick Cathedral, costruita nel 1191 si presenta come una struttura immensa con ampi spazi sia dentro che fuori, il fuori che sia io che Molly abbiamo apprezzato particolarmente per la cura delle aiuole e per la funzione aggregativa non esclusivistica degli spazi.
Finalmente il brunch, per la felicità di Molly che lo ama. Il San Lorenzo's è il posto perfetto per questa esperienza, abbiamo mangiato tacos e nachos leggermente piccanti sorseggiando un the caldo per scaldarci un pochino le ossa dall'umiditá esterna.
Hairy lemon è stata per noi la meta per l'ultima Guinness del viaggio, locale carino e piacevole, con ambientazione tipica e caratteristica, un classico irish pub dove è possibile, per chi lo apprezza, fare un tea break.
Finito di bere siamo rientrati in Italia stanchi, ma più ricchi perchè viaggiare serve a questo, ad arricchire il proprio io, ma anche a scoprire parti dei nostri compagni di viaggio che ignoravamo pur avendole sotto il naso.