Il sole la colpisce dandole compatezza e luminosità.
Placida sta sul verde letto senza spostarsi di un sol millimetro.
Sembra quasi inanimata per quanto immobile.
Dorme tonda e delicata seppur fino ad un secondo prima ha corso per kilometri a rotta di collo mantenendo il più possibile la sua forma sferica e perfetta.
Giace adesso mentre l'alba è lontana ed il tramonto si affaccia all'orizzonte.
Giace sulla sua foglia, non davvero la sua, ma solo quella su cui è accidentalmente caduta donando e ricevendo al contempo.
Una cristallina goccia di pioggia arrossisce di fronte a me, forse imbarazzata dallo scomparire del sole.
Rossa come il sentimento che mi lega a te, rugiada diradata che da sola è solo una goccia, ma che unità a tutte le altre gocce è in grado di erodere le montagne.