Aspettare il mercoledì per poter dormire accoccolato con te come se fossimo due ragazzini alla loro prima cotta, oggi penso a questo mentre vivo il dramma, forse solo mio, del vedere anime scorrazzare lente ed inebetite su e giù per viali delimitati da finestre di metallo, una piccola nebbia aleggia su di noi, nasce dall'ennesima sigaretta accesa e consumata con tanta foga quanta ne potrebbe avere un monaco tibetano che cerca il proprio equilibrio interiore, rallentare i movimenti è forse un modo per far trascorrere più velocemente il tempo.

Mi guardo in giro tra il disprezzo di chi comanda e l'ormai sopita spavalderia di chi ancora porta sul viso l'espressione del tormento di ciò che ha fatto, ma nel contempo anche la durezza chi sa di cosa è capace, bisogna essere più duri dei duri dove non è concesso piegarsi, qui o ti spezzi di netto oppure devi restare dritto come un fuso di ferro e cemento.

Nuvola rosea nel grigio dello sfondo a righe a toni di grigio e ruggine, mi sento felice nel lasciarmi alle spalle quella realtà che, anche se non se ne arrogherà mai il diritto, ne mi farà capire come ha fatto, mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose ed a dare valore alle minuscole come se fossero enormi.

Sono fortunato ad avere te, ad avere noi, ad essere ciò che sono per te e che tu sia ciò che non sapevo qualcuno sarebbe mai potuto essere perfino per me.