Essere felici richiede un grande sforzo continuo e quotidiano, la tranquillità e la serenità sono cose che vanno costruite e coltivate come fossero piante da frutto, non basta vedere dei bei fiori per avere belle ciliegie, ma è necessario continuare e rafforzare l’impegno per massimizzare il risultano finale.
Obiettivo che in realtà non è mai finale, ma solo una tappa di qualcosa di più, un percorso favoloso quanto gravoso che ogni giorno ci fa maturare o regredire, che ci insegna e che ci toglie, insegna lezioni preziose e toglie opportunità che solo poco prima aveva presentato.
Il tempo come nemico di una corsa affannata al raggiungimento delle tappe designate, ma non è lui da combattere, solo il nostro essere incapaci di essere realmente produttivi, perdiamo tempo dietro a serie tv che parlano di relazioni di coppia ed amore invece di fare l’amore, leggiamo invece di scrivere, compriamo invece di creare.
C’è qualcosa di sbagliato in questa società del consumismo estremo dove l’spettare più di un minuto per avere qualcosa prevede che le persone si scoccino e restino deluse dal risultato a prescindere da quanto questo possa essere bello o calzante con le aspettative, siamo tutti dei grandi critici senza sapienza, dei cultori senza cultura ed ancora insegnanti in una vita che non abbiamo ancora vissuto, ma che pretendiamo di conoscere a fondo.
Viaggiare, seppur poco, nella mia vita, mi ha insegnato che la diversità è un bene prezioso, concetto sviluppato soprattutto nella mia relazione con Molly con la quale siamo sempre in squisito disaccordo su tutto, ma con la quale ho imparato che l’idea altrui non è un idiozia da affossare e la propria non è una verità da indottrinare, ho sempre passato tutta la mia esistenza vittima delle mie stesse convinzioni alle volte sbagliate, ma con l’incapacità di verificare per non ammettere l’incompetenza, adesso vivo il mio spirito critico in modo costruttivo alla ricerca di un di più che raccolgo nel confronto, nella collaborazione e negli scontri che il confronto crea.
Ode a te che hai un carattere capace di farmi crescere, ode a te che, alle volte, sai essere tanto stronza da impuntarti sulle piccole cose, ode a te che realmente mi accompagni e fai crescere in un modo che non conoscevo prima, imparare insieme, condividere le esperienze e leggere per informarsi è il miglior modo di diventare dotti di un sapere che tra qualche anno quando l’argento non sarà solo sui gioielli chiameremo esperienza.
Mi dispiace essere stato cupo in questi giorni, ma quando cerco di elaborare dei concetti profondi tendo a chiudermi in una sorta di stato riflessivo che mi fa apparire chiuso, in realtà è uno dei momenti di massima apertura personale.
Uscire dalle zone di confort è sempre stato facile per me, ma viaggiare senza vedere la metà no, questo mi dava la forza di affrontare il percorso che era per definizione definito in quanto mi portava da un punto certo ad uno visibile, in qualche modo avevo sempre la certezza di riuscire ad arrivare, ora viaggio in un ignoto che i professionisti chiamano “relazione” senza un fine ultimo, ma solo con dei desideri e con la voglia di realizzarli insieme a te.
Questo toglie la meta e lascia una certa incertezza sul percorso da seguire che oggi avanza, ma domani potrebbe svoltare, tornare indietro e riprendere la strada, oppure cambiarla, ma saremo noi a decidere come e quando farlo.
Ho svuotato la testa in questo post che leggerai quando potrai, ho lasciato il negativo nel mio diario per concentrarmi sul positivo, per essere in prima persona fonte di felicità, un pochino come la primavera con fiori di ciliegio.