Un breve abbraccio in una giornata soleggiata di un autunno dai colori caldi seppur spenti.
Il parco intorno a noi è ricco di vita che noi riusciamo ad immaginare, ma non a vedere, se ne percepisce però la frenesia continua.
Spavaldi sono gli scoiattoli che si avvicinano ai passanti in cerca di cibo, ma trovano molto più spesso selfie e foto entusiaste che verranno poi sfoggiate su diversi social media dove chiunque cerca la propria notorietà.
Eccoci qua, su di una panchina di legno curata più dalle intemperie che dal personale del parco, ci sediamo ed inizia la narrazione, completa, esaustiva come quando mi perdevo a sentirti leggere i promessi sposi sul divano oppure sulla nostra altalena...mi riscopro emozionato di un lavoro importante e ricco di spunti, idee, ragionamenti e considerazioni, mi ritrovo ai cancelli di un qualcosa che forse dovremmo chiamare futuro quando poco prima avevo solo una lunga strada vuota tutta ancora da costruire e plasmare.
Apro quel cancello con timore, ma brandendolo con forza per paura che possa scapparmi di mano, lo spingo quel poco che serve ad infilare la testa per saggiare ciò che ci fosse oltre, in passato la nebbia delle promesse aveva modificato l'orizzonte stesso rendendolo di cartone.
Non trovo promesse, ma responsabilità, prese e date, non trovo rabbia, ma volontà, non trovo chiacchere, ma fatti concreti...faccio il mio primo passo avanti.
Da questo passo riparte il nostro mondo insieme....
Il primo uomo sulla Luna è diventato famoso per aver lasciato la sua impronta sulla superficie lunare, mi sono sentito proprio come lui in quel momento...credo che proprio come sia successo a lui, il mio primo pensiero è andato a chi ha reso possibile quel passo....a te che hai la forza di spostare il mondo per mettermelo sotto ai piedi quando io non riesco a camminarci sopra e mi sento invece schiacciato da lui.
A te che sei semplicemente la vita per me.